Un’evoluzione che è insieme quantitativa e qualitativa. Questo è quanto emerge dall’analisi della settima edizione del Rapporto Welfare Index PMI 2022, valido strumento per tastare il polso e fare il punto sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane.
Dall’analisi della situazione delle oltre 6.500 le imprese che hanno partecipato, emerge infatti una nuova consapevolezza dell’importanza del welfare aziendale, con oltre il 68% delle PMI italiane che ha superato il livello base e un numero più che raddoppiato di aziende che si attesta oggi su livelli alti e molto alti rispetto a qualche anno fa (si è passati dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022). Una conferma da un lato del fatto che ad un welfare più evoluto corrispondano aziende più solide e competitive sul mercato, dall’altro che si stia assistendo ad un cambiamento culturale nella gestione delle imprese, con l’azienda che rafforza l’impegno sociale, ponendosi come punto di riferimento per il lavoratore e la comunità che lo circonda.
“Migliorare l’impatto sociale dell’azienda, occupandosi del benessere dei lavoratori e delle loro famiglie e in taluni casi aprendo i servizi alla comunità esterna, per molte imprese è divenuto un impegno programmatico non separato dagli obiettivi e dalla gestione del business”, si legge nel Rapporto. E tutto ciò si traduce sia in un aumento di produttività e fatturato, con l’utile delle PMI con livello di welfare elevato che risulta essere doppio rispetto a quelle con welfare a un livello base (6,7% contro 3,7%), sia in un aumento nelle percentuali di occupazione di giovani e donne, nella promozione di inclusione e diversità, nell’incentivazione della formazione e dello sviluppo del capitale umano. In più, le aziende con un welfare più strutturato hanno dimostrato anche una maggiore resilienza, con un maggiore slancio nella ripresa nella fase post-emergenziale della pandemia.
Benefici ad ampio spettro riconosciuti durante la presentazione del Rapporto anche da Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali: “Conoscere e accompagnare i bisogni dei dipendenti è quell’attenzione che denota una chiara e precisa volontà di dare al lavoro una dimensione più ampia. Un coinvolgimento che quasi sempre è ripagato da una rinnovata dedizione alla mission aziendale in grado di aumentare efficienza e produttività”.
Il trend di crescita, dopo aver trovato conferma nelle aziende di grandi e medie dimensioni, si sta consolidando anche nelle microimprese (quelle che impegnano meno di dieci dipendenti), con il 15,1% delle stesse che si attesta a un livello elevato, a fronte del 7,7% del 2017. Una ulteriore conferma del fatto che lo strumento non sia solo appannaggio delle imprese che superino i 100 dipendenti (dove la quota di imprese con livello elevato di welfare è pari a valori compresi tra il 66,8% e il 70,7% in questo 2022), ma che anche grazie alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche stanziate per la protezione sociale stia prendendo piede a tutti i livelli.
Gli esperti del Comitato Guida Welfare Index PMI hanno anche presentato il Position Paper intitolato “Il contributo del welfare aziendale al rinnovamento del welfare italiano”, dal quale emerge come il welfare aziendale possa rappresentare uno strumento decisivo attraverso il quale investire maggiori risorse in settori chiave e di grande importanza nei progetti del PNRR: sanità, formazione, inclusione sociale.
Secondo gli esperti, il welfare aziendale, pur dovendo fare i conti con le dimensioni spesso molto piccole delle aziende e con il difetto di competenze specialistiche, può diventare la base di un nuovo welfare di comunità e “fattore di innovazione dei sistemi tradizionali, in grado di generare nuovi modelli di servizio e accelerare la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili”. A patto che le istituzioni pubbliche attivino partnership a tutti i livelli con le imprese, favorendo la nascita di reti con le altre aziende del territorio, con le strutture della sanità, dell’assistenza e dell’istruzione, e con le organizzazioni del terzo settore.
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