A meno che la dirigenza non sia una sostenitrice del “Principio di Peter”, la definizione di una chiara mappa dello sviluppo presenta innegabili risvolti positivi sia per le risorse umane, particolarmente per l’aspetto motivazionale, che per il bene stesso dell’organizzazione aziendale.
Secondo la succitata teoria, formulata dallo psicologo canadese Laurence J. Peter e nota anche come “principio di incompetenza”, all’interno di una gerarchia “ogni dipendente tende a salire di grado fino al proprio livello di incompetenza”, creando un paradosso secondo il quale in azienda ogni posizione lavorativa viene occupata da qualcuno che non ha la competenza adatta ai compiti che deve svolgere.
Il chiarimento dei percorsi di carriera e la redazione di una mappa dello sviluppo presuppongono, all’opposto, una programmazione sia sul fronte delle risorse umane, che vanno incentivate a dare il meglio attraverso la pianificazione di un adeguato sistema di comunicazione, formazione, valutazione e premi, sia sul fronte aziendale, risultando fondamentale e ineludibile avere ben chiari gli obiettivi strategici di medio e lungo periodo, nonché effettuare un’attenta analisi dei ruoli e delle mansioni.
Per quello che riguarda direttamente il personale aziendale, la sfida consiste nel prospettare quanto più chiaramente possibile il percorso di carriera offerto, mettendo nel contempo a disposizione gli elementi chiave per poterlo percorrere, in un discorso che coinvolge diversi aspetti, anche psicologici, strettamente collegati fra di loro. A tale proposito, insieme ad un sistema premiante frutto di valutazioni di merito, l’azienda non può sottovalutare l’importanza di dedicare tempo adeguato alla comunicazione periodica con le risorse interessate e alla formazione necessaria a ricoprire i differenti incarichi. Solo in questa maniera il personale coinvolto potrà comprendere come gli avanzamenti di carriera si leghino strettamente a un’accurata valutazione sul piano organizzativo, sentendosi incentivato a livello motivazionale nel concorrere al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Tutto ciò va a vantaggio dell’azienda, che deve necessariamente far sì che la sua organizzazione interna abbia ben chiari e definiti i requisiti minimi per ricoprire determinati ruoli, dotarsi di un sistema di valutazione che faccia emergere al meglio le competenze specifiche e insieme puntare su percorsi formativi tagliati sulle esigenze aziendali.
In una parola: pianificare. Perché stabilire una connessione tra organizzazione, strategia aziendale e comportamento individuale sembra essere una delle chiavi più importanti per il raggiungimento del successo.
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